Stefan Tschurtschenthaler, classe 1961, vive e lavora a Merano.
L’opera in due parti “mediterraneo I + II” è ispirata alle migliaia di destini e catastrofi vissute negli ultimi anni nel Mediterraneo da persone in fuga da paesi africani. Le piastrelle del colore del cielo sono realizzate con un materiale fresco e repellente. L’acqua, rappresentata con l’uso della cera e utilizzata come vettore simbolico della memoria e come conservante, è ricoperta da un sottilissimo strato di grafite. La grafite, il materiale usato per le mine delle matite, è qui impiegata simbolicamente per scrivere storie ed esperienze di vita e toccando il materiale ci si sporcano le dita.