È questa la straordinaria impresa di Pasquale Caputo, il 73enne pugliese, che ha deciso di ripercorrere il viaggio verso la libertà affrontato dal padre prigioniero di guerra nella Germania nazista. Un pellegrinaggio della memoria nato da un racconto che Pasquale fece suo quando ancora era bambino. “Mio padre ne parlò solo ed unicamente quella sera d’estate e da allora porto la sua storia nel cuore” ha spiegato Caputo all’ assessore Thomas Schraffl che lo ha accolto al suo arrivo a Bressanone per pura coincidenza proprio alla Brigata Alpina Tridentina dove l’assessore si trovava ad una festa privata, dove Pasquale era da subito il benvenuto.
Oltre all’aspetto privato, quello di Pasquale è anche un cammino della speranza che in questo particolare momento storico con l’Europa sconvolta dalla guerra in Ucraina, assume una grande importanza collettiva. “Non dobbiamo dimenticare il sacrificio di tanti giovani che hanno lottato per la pace e la libertà”.
L’impresa di Caputo, iniziata lo scorso 8 maggio, è sostenuta da una fitta rete di Istituzioni, amicizie e conoscenze che gli hanno permesso di organizzare parte del suo viaggio in solitaria e di affrontare le difficoltà quotidiane come la ricerca di vitto e alloggio nelle molteplici tappe del suo percorso. Il rientro a casa, così Caputo, è previsto infatti per fine luglio. “Bastano poche parole per venire contagiati dall’entusiasmo di Pasquale e ammirarne il coraggio e la tenacia di quest’uomo” ha commentato l’assessore Schraffl nell’augurargli, come nel più classico dei pellegrinaggi “Buon Cammino”.